Tra i dispositvi medicali per l’ausilio nella diagnosi precoce di condizioni potenzialmente maligne e del carcinoma squamocellulare orale troviamo l’autofluorescenza, che ha attratto da più di un
decennio l’attenzione dei ricercatori per la sua facilità di utilizzo e per sua mininvasività. In letteratura vengono riportati valori di sensibilità e specificità di tali dispositivi molto eterogenei, in alcuni casi molto entusiasmanti con percentuali che superano il 90%. Tuttavia, occorre conoscere bene i limiti di questi presidi, molto utili in patologia e medicina orale, soprattutto se usati da esperti del settore.
Attraverso un’analisi sintetica e pragmatica della letteratura scientifica e la presentazione di diversi casi clinici, verrà affrontato il tema, proponendo l’autofluorescenza anche come strumento di ausilio diagnostico per altre patologie orali tra cui quelle a carattere infiammatorio-reattivo, autoimmune non da lichen planus, infettivo.